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In viaggio verso l’oblio

Aggiornamento: 28 nov 2019

Il comandante mi fa segno di raggiungere la capsula C73 e di attendere lì i nuovi comandi. C73 è la più piccola astronave per esplorazioni extraterrestri della Stazione Principale delle Galassia B9. La navicella è un uovo metallico bianco e blu, dotato di un paio di ali piatte e larghe. Viaggia grazie a un razzo a propulsione non molto grande, ricaricabile con la luce.


Entro e mi siedo sul sedile di pelle nera e lucida. Successivamente verifico il funzionamento delle spie sul pannello di controllo: tutto in regola, tutto pronto all’uso. Infine mi abbasso sulla testa la cupola di vetrina, un materiale resistente alle radiazioni, e mi sigillo dentro. La mia tuta è alquanto scomoda, poiché è realizzata in metallo e tessuto sintetico per proteggermi dal calore. Mi aggancio con fatica al sedile della capsula, ma, una volta alzato lo sguardo, rimango meravigliata.

photo credit: Andy Holmes on Unsplash

Il cielo stellato dell’universo è pieno di galassie a spirale, meteoriti dalle verdi scie e comete fiammeggianti. Inoltre, guardando bene a destra del pianeta Cosmos si riesce a intravedere la Via Lattea: la mia galassia.


Di lì a poco partirò per raggiungere Tanos, il quinto pianeta del sistema planetario della stella Naxos, una nana rossa. Le luci tremolanti che vedo mi rassicurano, ma so che non sarà un compito facile da portare a termine.


Tanos è conosciuto come il pianeta dell’oblio, infatti è avvolto da un’atmosfera antitemporale: laggiù gli orologi spaziali non funzionano. Una volta arrivata sul pianeta dell’oblio, devo localizzare e trovare tutti i miei compagni dispersi.


Il vero problema è che Tanos è immenso e non è certo che sia disabitato, quindi potrei restare a cercare i miei compagni per secoli senza accorgermene, diventando così una dispersa a mia volta. Oppure potrei finire divorata.


Fortunatamente la mia tuta è dotata di un tanometro, cioè uno strumento in grado di mandare onde per rilevare il calore termico su Tanos e, in caso di bisogno, di inviare S.O.S. alla stazione di provenienza della tuta. La navicella non possiede armi molto potenti, ma al suo interno è presente un fucile ad alta tensione che genera e spara scariche da mille volt.


L’altoparlante di C73 annuncia la partenza imminente. Sussulto e rivolgo lo sguardo verso la radiolina, rispondendo di cominciare il conto alla rovescia. Dopo tre secondi mi ritrovo in orbita, in viaggio per Tanos.


Vedo la Stazione Principale allontanarsi e diventare sempre più piccola. A metà del mio viaggio, però, vengo colpita da una meteora che danneggia il razzo propulsore e fa esplodere la navicella, me compresa.


A quel punto suona la sveglia. Mi alzo tutta sudata e mi guardo intorno. Sono nella mia cabina della Stazione Principale della Galassia B9. È il 27 gennaio 2153, il giorno della mia partenza, il giorno dell’inizio della mia missione sul pianeta dell’oblio.


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